sabato 1 novembre 2008

0.33 - Il coefficiente Pizzangrilli

Lo sbarco dei Mille a Marsala, l'11 maggio 1860, ebbe numerosi testimoni, tra i quali: due lord inglesi, un visconte francese e un delegato della questura di Roma, tale Oreste Pizzangrilli. Il Pizzangrilli fece pervenire il suo rapporto a piazza della Cancelleria, sede avita della questura di Roma, fissando in 359,37 i garibaldini sbarcati, individuando così quel coefficiente 0,33 a cui la questura di Roma per lungo tempo si è attenuta al fine di aggiustare come conviene le grandezze della politica.
Infatti, dividendo 359,37 per il coefficiente 0,33 si avrà la effettiva cifra dei garibaldini sbarcati: 1.089.
Ma la questura di Roma, servile certamente allora, ha sempre usato poi quel coefficiente per ottenere, questa volta moltiplicando, una cifra opportunamente gradita al potere in carica. Se il capo, calvo o trapiantato che sia, convoca un'adunata di nemmeno centomila persone, con un generoso coefficiente Pizzangrilli, la massa arriva facilmente a mezzo milione. È successo.


Fin qui la storia. Il resto è cronaca. Da qualche tempo infatti, alla questura di Roma, il coefficiente viene usato con maggiore elasticità: fino a 0,10 e oltre. E comunque con una discrezionalità che certo non aiuta, non solo il lavoro degli storici, ma anche quello degli operatori dell'informazione.
In altri tempi, se il capo dell'opposizione "sparava" 2 milioni e mezzo, applicando il coefficiente Pizzangrilli, era agevole stabilire una cifra non lontana dalla realtà: 800.000, o giù di lì. E se a una manifestazione sindacale si fosse gridato: siamo un milione! Senza bisogno di foto da satellite, il pubblico avrebbe mentalmente valutato: sono quasi quattrocentomila.


Da un po' di tempo a questa parte, per lo meno da quando si deve dar conto a un jazzista docile e depresso, la terzietà dello Stato – anche a meno del coefficiente 0,33 – è diventata imperscrutabile. Un problema, per gli storici. Ma ci saranno ancora, gli storici?


Americo Giuliani, 30 ottobre 2008

4 commenti:

Odradek edizioni ha detto...

Screpanti, nel suo libro "Un mondo peggiore è possibile" spiega bene come, in una democrazia come la nostra, risparmieremmo tutti denaro, tempo e malumori, se a votare fosse uno solo: il "cittadino medio".
Per analogia, risolverei, allora, il problema del conteggio alle "grandi manifestazioni di piazza" - siano esse di "opposizione" o di "governo". Ci vada uno solo, si metta in mezzo alla piazza e ascolti i comizi esprimendo, ogni tanto, tutto il suo entusiasmo. E vediamo se, poi - in questura, la sera da Vespa, sui giornali dell'indomani - riescono a utilizzare le cifre per valorizzare o svalorizzare a piacere.
Una democrazia che appena si rispetti, d'altronde, ho l'impressione che debba difendere con tutte le sue forze anche gli interesi di una persona sola. Anzi, sono convinto che in altro non consista.

F.A.

Odradek edizioni ha detto...

ANSA - Solito balletto di cifre. Gli organizzatori: "Siamo 200 mila". La Questura: "Trenta mila".

Se si vuole ottenere una cifra attendibile, si applichi il coefficiente Pizzangrilli, tenendo presente che, ormai, il coefficiente viene rivisto al ribasso dai questurini. Per quello che può valere la testimonianza di chi scrive - e che ha visto sfilare il corteo da largo Corrado Ricci - la cifra è molto più vicina alle stime degli organizzatori che a quella dei questurini, evidentemente galvanizzati dalla sentenza del tribunale di Genova.

Claus G. Dekodra ha detto...

Roma,13 febbraio 2009, Sciopero generale Fiom e Pubblico impiego. Dal palco di piazza s. Giovanni annunciano: «Siamo 700.000». Applicando il coefficiente Pizzangrilli, la cifra dovrebbe essere 231.000. Ma la questura di Roma sentenzia: «Sono 50 mila». Usando il coefficiente Pizzangrilli, la cifra dovrebbe lievitare a 151 mila. Non ci siamo, le cifre così trattate non coincidono, e la forbice si allarga. Alla prossima.

Claus G. Dekodra ha detto...

Roma,13 febbraio 2009, Sciopero generale Fiom e Pubblico impiego. Dal palco di piazza s. Giovanni annunciano: «Siamo 700.000». Applicando il coefficiente Pizzangrilli, la cifra dovrebbe essere 231.000. Ma la questura di Roma sentenzia: «Sono 50 mila». Usando il coefficiente Pizzangrilli, la cifra dovrebbe lievitare a 151 mila. Non ci siamo, le cifre così trattate non coincidono, e la forbice si allarga. Alla prossima.